Sfruttati nei templi, gli elefanti in cattività soffrono di condizioni violente. Una soluzione al loro sfruttamento: un elefante robot.
Un rituale “garantito senza sofferenza animale”: è quanto ha inaugurato a fine febbraio il tempio Irinjadappilly Sri Krishna, nello stato indiano del Kerala. Invece di elefanti in cattività e vivi, sarà ora utilizzato un “elefante robot”, chiamato Irinjadappilly Raman. Un inizio.
È l’associazione People for Ethical Treatment of Animals, PETA, che ha donato l’elefante robot a questo tempio nel sud dell’India. L’obiettivo: combattere lo sfruttamento degli animali, in particolare quello degli elefanti che, in India, è ancora importante. Si tratta quindi di un elefante di ferro e gomma che sostituirà colui che ha eseguito i riti di questo tempio indù: alto tre metri e pesante 800 chili, può essere attivato a distanza da un telecomando.
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